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Microplastiche nel make-up: il rapporto di Greenpeace

Le microplastiche sono spesso contenute nei prodotti per il make-up di uso comune. A lanciare l’allarme è Greenpeace attraverso una campagna di sensibilizzazione che ha preso piede lo scorso dicembre con il video Mirror diretto da Matteo Rovere e che vede come protagonista Greta Scarano.

Un problema quello dello microplastiche nel make-up che va combattuto attraverso la consapevolezza, ne ha parlato anche Notiziamix uno sguardo sui mondi, all’indomani del lancio del video realizzato dall’Agenzia DLV BBDO.

Il trucco c’è ma non si vede il rapporto stilato da Greenpeace

Greenpeace ha stilato un rapporto che può aiutare i consumatori e le consumatrici a individuare le microplastiche nel make-up e quali e sono i marchi i cui prodotti contengono particelle di plastica. Le indagini condotte in laboratorio hanno messo in evidenza che i trucchi di undici marchi contengono questo tipo di sostanze, tuttavia sottolineiamo che sono prodotti per i quali non è previsto il divieto dell’uso di microplastiche in vigore da inizio 2020.

Non sappiamo esattamente quali potrebbero essere i danni all’ambiente e soprattutto per la salute delle persone, sappiamo però che queste micro particelle hanno una scarsa biodegradabilità. Secondo il responsabile della campagna antinquinamento Giuseppe Ungherese è quasi paradossale che uno dei settori cardine del Made in Italy continui ad utilizzare ingredienti che potrebbero essere potenzialmente dannosi per l’ambiente e la salute delle persone.

Analizzati numerosi prodotti per il make-up

Sono stati analizzati rossetti, lucidalabbra e fondotinta. Tra 672 prodotti cosmetici, il 79% di questi conteneva materie plastiche e il 38% conteneva microplastiche. Prima della pubblicazione del rapporto, Greenpeace ha interpellato i produttori per esporre il proprio punto di vista, non ricevendo alcun feedback circa il proprio questionario.

Solo Cosmetica Italia alla quale sono associate più di 600 aziende del comparto cosmetico italiano, ha riposto al questionario ed ha tenuto a ribadire che sono state eliminate le microplastiche dai cosmetici esfolianti o da risciacquo già dal 2015. Non è per ora emersa alcuna proposta circa nuovi modi per ripensare il make-up in maniera eco compatibile.

Ci si auspica che la riduzione delle microplastiche possa essere un tassello importante nell’agenda politica di diversi Paesi. I consumatori sono elementi importanti e potrebbero fare leva sulle aziende affinché vengano create delle alternative ecocompatibili.

Giuseppe Ungherese spera che Cosmetica Italia possa guidare i propri associati verso una nuova transizione nel nome della sostenibilità. A questo proposito Greenpeace ha lanciato una nuova guida al make-up senza plastica con il fine di aiutare i consumatori e le consumatrici a operare scelte più consapevoli.