Come mettere in pressione un impianto idraulico

Può capitare che nelle abitazioni la pressione dell’acqua diminuisca o aumenti in modo considerevole rispetto ai normali standard. Questo può accadere per svariati motivi come ad esempio l’eccessiva distanza tra l’abitazione in questione e l’acquedotto locale.

Si posso riscontrare questi problemi anche perché i tubi usati per l’impianto hanno un diametro troppo ristretto o perché sono posizionati in salita. Spesso ciò accade anche a motivo della formazione di calcare all’interno delle tubazioni che ostruiscono il passaggio dell’acqua e quindi ne diminuiscono la pressione.

Altre volte invece, bisogna semplicemente verificare se un impianto appena installato sia ben funzionante e non riporti perdite durante il percorso dell’acqua nelle tubazioni. In ogni caso, l’aiuto di di un idraulico specializzato come idraulicomilanoeprovincia.it, presente in tutta la città di Milano, può giocare un ruolo chiave.

Cosa serve per mettere in pressione l’impianto idraulico

La prima cosa da fare è munirsi degli strumenti necessari, senza i quali, per un vero professionista, sarebbe impossibile mettere in pressione un impianto idraulico. Il primo strumento di cui bisogna munirsi è un riduttore di pressione che servirà, appunto, per diminuire la pressione dell’acqua che scorre all’interno dei tubi.

Serve poi un manometro, utile per conoscere in tempo reale quella che è la pressione dell’acqua nell’impianto, pressione che viene misurata in BAR o in PSI. Per regolare la pressione all’interno dei tubi bisogna tenere presente che normalmente deve essere sui 3 BAR. Importante da avere anche il compressore che insieme ai suoi immancabili accessori è utile nel caso in cui l’acqua non ha una pressione sufficiente.

Il limitatore di pressione o anche chiamato pressostato, servirà a deviare il flusso dell’acqua in eccesso verso un serbatoio precedentemente predisposto a contenere il fluido. Infine bisogna avere un regolatore di pressione, importante nel momento in cui la pressione dell’acqua risulta essere troppo alta, infatti lo strumento è in grado di riportare il flusso nei parametri giusti. Quando il regolatore di pressione viene usato insieme al riduttore, è in grado di fornire una pressione in entrata sempre costante.

Come mettere in pressione un impianto idraulico

Una volta che ci si è procurati tutti gli attrezzi necessari, si è finalmente pronti per iniziare a svolgere la messa in pressione dell’impianto idraulico. Mettere un impianto a pressione significa regolarizzarne quella che è la sua funzione, cioè garantire la circolazione costante dell’acqua con la giusta compressione. La prima fase consiste nell’accrescere la pressione dell’acqua, questo va fatto dotando l’impianto di una autoclave, cioè un serbatoio alimentato da una pompa elettrica.

L’impianto autoclave, grazie a un pressostato di regolazione, riesce a dare all’impianto idraulico la giusta pressione, mentre grazie a una speciale di valvola a ritegno, collocata all’esterno dell’autoclave, si impedisce il ritorno indietro del flusso dell’acqua. Grazie a un apposito condotto detto Bypass, è possibile fa passare oltre l’autoclave il flusso regolare dell’acqua anche nel caso in cui ci fosse un guasto alla pompa.

L’autoclave è un dispositivo molto utile in quanto permette all’acqua presente nelle tubazioni una pressione tale da farla uscire da quelli che sono i contenitori d’accumulo, inoltre essa funge da serbatoio, cioè accumula acqua al suo interno.
Questo è molto utile sopratutto in luoghi di vacanza o zone che, durante determinate stagioni dell’anno, sono soggette a una maggiore richiesta di acqua e quindi la pressione nelle case si abbassa notevolmente. Utilizzando una autoclave, invece, si oltrepassa questo problema perché, in caso di bassa pressione, rifornirà la casa dell’acqua accumulata all’interno del serbatoio.